Tremate, tremate le streghe sono tornate.
Summis desiderantes affectibus – Desiderando con supremo ardore – era il nome della bolla papale che cinquecento anni fa metteva al bando le streghe, donne eccentriche, blasfeme o “scomode”.
Oggi chi sono le streghe e quali sono i loro roghi?
Addentrandosi in questa storia ricchissima di altre storie e spunti, è inevitabile soffermarsi con particolare attenzione sull’ingiustizia da cui scaturisce la violenza e la persecuzione contro le donne, la discriminazione di genere, la sopraffazione. Streghe oppure no, sono donne che in qualche modo non si sottomettono: alla morale e alle leggi decise per loro, al proprio destino, alla paura stessa. E per questo sono perseguitate, cacciate, emarginate. Riflettendo su questa scuro ruolo ricoperto dalle donne nell’antichità, ma non solo, abbiamo deciso di continuare il percorso iniziato con Sorelle festival e riscoprire insieme i ruoli della donna nella Romagna e nell’immaginario passato.
Per la quarta edizione, Sorelle Festival propone un viaggio che dal passato al presente permette di esplorare l’evoluzione della figura femminile attraverso la voce narrante di alcune figure simbolo che ne hanno determinato il progressivo sviluppo sociale e culturale. Partendo dal ruolo di streghe fino al momento dell’integrazione nella società grazie al nuovo ruolo conquistato attraverso il lavoro.
Donne la cui vita, esperienze e battaglie, rappresentano un manifesto femminista imperituro, ancora oggi in grado di suscitare riflessioni ed azioni a favore del progresso di tutta la comunità. Un’eredità che Sorelle Festival vuole raccogliere e raccontare attraverso l’unione di discipline diverse – dalla fotografia alla danza, dalla pittura alla filosofia, dai libri ai cortometraggi – per celebrare tante voci accomunate da un messaggio di forza ed emancipazione.
‘’L’uomo che prepara gli unguenti e le medicine viene chiamato farmacista.
Quando è una donna a esercitare la stessa attività, la si chiama strega.
Agli uomini piace di tanto intanto uccidere una strega.’’
– Ken Follett
Dal 4/03/2023 al 18/03/2023
inaugurazione 4/03/2023 ore 18
Orari di apertura: Giovedì e venerdì 10.00 – 13.00 / 14.30 – 18.30; Sabato, domenica e festivi 10.00 – 13.00 | 14.30 – 18.30
Presso la Rocca di Riolo, piazza Mazzanti – Riolo Terme (RA)
Mostra a cura dell’associazione Gruppo Fotografia Aula 21, all’interno di Sorelle Festival promosso dall’associazione Fatti d’Arte
costo biglietto: gratuito per inaugurazione – costo accesso alla Rocca: intero € 3,50 | ridotto € 2,50
Mostra a cura dell’associazione Gruppo Fotografia Aula 21, all’interno di Sorelle Festival promosso dall’associazione Fatti d’Arte
Vecchia, megera e spettinata. La nonna, in latino avia, si ritaglia nella sua quotidianità uno spazio per essere indipendente. A+via, allontanarsi dalla strada, dalla regola, dalla vita che la società ha pensato e tratteggiato per lei. Il nostro progetto racconta nonne che, nei loro modi e nelle loro scelte sono istintive, energiche, folli. Streghe di oggi, non più figurati negativa ma modello di indipendenza e autodeterminazione.
In mostra, 20 foto a coppie, costituite dal ritratto di una nonna e un suo rimedio o oggetto quotidiano.
ROSITA D’AGROSA
Indecisi tra la speranza e la paura
Indecisi tra la speranza e la paura di Rosita D’Agrosa (Polla, SA, 1989), a cura di Erica Romano, è la personale che inaugura domenica 5 marzo alle ore 18.30 presso Il Fontanone di Faenza in occasione di Sorelle Festival 2023. veste cromatica o il sapiente uso di organze ricamate con meticolosa cura.
ROSITA D’AGROSA
Polla (SA), 1989
Vive e lavora a Firenze, dove si laurea in pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze e completa la sua formazione in stampa e grafica d’arte alla Fondazione Il Bisonte. Partecipa ad importanti residenze artistiche in Spagna, a Lleida, Erill la Vall e ad Arenys de Munt. Nella sua ricerca riprende le pratiche tessili apprese in famiglia utilizzandole come linguaggio cardine all’interno delle sue opere e che, in una continua sperimentazione, contamina con altri media come pittura, grafica, textile art. La sua poetica racconta di una dimensione femminile intima e personale, di un ragionato studio del corpo e di un’analisi del cambiamento a cui l’essere umano è sottoposto.
Contatto IG: @rositadagrosa
ERICA ROMANO
Storica dell’arte e curatrice. Si specializza all’Università di Pisa in Storia della Critica d’Arte indagando il legame tra arti visive e performative, successivamente approfondisce l’interesse per la fotografia studiando online con il MoMA di New York e a Milano presso Chippendale Studio. Dal 2018 collabora con Forme (Firenze) alla produzione e curatela di progetti espositivi e dal 2021 è direttrice artistica della Fondazione Italo Bolano (Prato – Isola d’Elba). La sua ricerca guarda alle diverse pratiche del processo creativo e alla relazione fra arte, filosofia e spiritualità.
Contatto IG: @erica.romano
1
ROSITA D’AGROSA
Indecisi tra la speranza e la paura
60×60 cm, acquerello su carta, 2022
2
ROSITA D’AGROSA
Heart project
68×68 cm, tecnica mista, acquerelli e monotipia su carta Arches, 2019
3
ROSITA D’AGROSA
Colazione sull’erba – Casa
48×44 cm, tecnica mista e objects trouvés, 2019
4
ROSITA D’AGROSA
Colazione sull’erba – Pussy
11×18 cm, porcellana e filo di cotone, 2018
5
ROSITA D’AGROSA
Colazione sull’erba – Nosce te ipsum
20x20x15 cm, objects trouvés e ricamo su tulle in teca, 2017
Dal 8/03/2023 al 23/03/2023
inaugurazione l’8/03/2023 alle ore 19.30
orari venerdì, sabato e domenica dalle ore 16 alle 20
chiesetta di Palazzo delle Esposizioni, Corso Giuseppe Mazzini, 94, Faenza
Atto magico
Una mostra collettiva in cui le artiste recuperano la memoria di antiche civiltà matriarcali e celebrano il disordine come opportunità per capire meglio se stessi e il mondo. Espongono: Monika Grycko, Ilaria Minelli, Valentina Palmi, Ilaria Piccirillo, Arianna Zama
Ilaria Minelli
Sheela has no fear
Queste fotografie fanno parte di una serie ispirata alle Sheela-na-gigs, ovvero figure scultoree
aventi una funzione protettiva, di probabile origine celtica, che un tempo venivano posizionate di
guardia sulle porte cittadine, sui muri delle chiese ma anche di case comuni. Queste figure sono
ritratte nell’atto di mostrare la vulva, un gesto che ora risulta più difficile da comprendere appieno
ma che fino a qualche secolo fa era pregno di significati simbolici e religiosi.
In uno degli “Inni omerici”(600-700 a.C.) è presente un mito chiamato A Demetra che dovrebbe
aiutare a capire meglio la loro funzione. Il mito narra appunto della dea della fertilità e
dell’agricoltura, che vaga sulla terra alla ricerca disperata della figlia Persefone, rapita da Ade e
portata sottoterra, nel regno dei morti. Demetra, afflitta dalla sua situazione, si rifiuta di
mangiare e di bere, e percorre molte miglia alla ricerca di sua figlia.
Man mano che il suo corpo si indebolisce per via della fatica e per la mancanza di nutrimento, la
terra deperisce con lei, e tutta la vegetazione terrestre nelle sue vicinanze comincia a seccarsi
e morire. Gli uomini, che vedono l’avvicinarsi di un’imminente carestia, provano allora
a chiedere aiuto agli dei, ma niente servì a placare la disperazione di Demetra. Per i raccolti e
l’umanità sembra non esserci più scampo. Nel mito a questo punto fa il suo avvento un
personaggio molto interessante, Iambe, che mediante “scherzi volgari”, riesce a rasserenare
l’umore di Demetra, convincendola anche a bere e mangiare,e la terra rifiorisce. Iambe in origine
era una divinità anatolica, nota anche come Baubo, che fu poi adottata dai greci. Ma in che cosa
consistono quegli scherzi volgari che convinsero Demetra a nutrirsi di nuovo? Il mito li descrive
così: “Dopo che Baubo ebbe parlato, sollevò gli indumenti mostrando alla dea le sue parti intime.
[…] Demetra sorrise e anche il suo cuore iniziò a sorridere”. Pare che il mostrare la propria vulva
fosse quindi un gesto capace di infondere forza nell’altra persona, anche di tipo umoristico, e di
sconfiggere il male. Nelle molte feste in onore di Demetra, come in altri culti sacri prevalentemente
femminili, mostrare la vulva era considerato parte vera e propria del rituale, e troviamo riferimenti
culturali e religiosi inerenti a questo gesto anche in altre culture, oltre che a quella greca. Si
trovano infatti descrizioni riguardanti l’antico egitto, in cui le donne in occasione delle festività in
onore della dea gatta Bastet, eseguivano alcune danze mostrando la propria vulva, ma questo
gesto si riscontra anche in alcune fiabe europee dell’Ottocento, dove delle donne sollevavano la
propria gonna davanti al diavolo per scacciarlo.
La vulva e in generale il corpo femminile facevano parte del mondo sacro e spirituale, a volte anche
esistenziale, e non erano considerati come l’opposto del divino, com’è avvenuto invece in seguito a
causa delle teorie scientifiche e religiose che furono imposte e che ebbero grande impatto a livello
sociale.
Questo lavoro vuole essere una rivendicazione di potere e un omaggio, un atto di spavalderia non
per forza attribuibile alla figura “Donna”, ma più in generale un rovesciamento di principi di
vergogna corporea che vengono imposti da secoli alle persone dotate di vulva, qui rappresentata
come qualcosa che con l’erotico centra poco, ma che ha tanto a che fare con un mondo più
esoterico e misterioso.
Ilaria Piccirillo
Vale Palmi
8 Marzo 2023 ore 19
Inaugurazione Mostra
“Non Fiori ma opere di bene”
Kairos, corso Mazzini 54 1/c, Faenza
Violenza attraverso una pratica metodica applicata sistematicamente contro la libertà individuale, al servizio di un sistema patriarcale che mira solo a ripulirsi la coscienza: non si possono trovare compromessi all’interno del sistema ma occorre acquisire la consapevolezza di una necessità imminente di solidarietà ed empatia. Perciò la festa della donna diventa un giorno di rivendicazioni per tutte le persone sottoposte a violenza fisica e psicologica a causa di dogmi socio culturali che assoggettano a stereotipi.
Empatizzare a livello corporale con il dolore atroce, ricordando che molte persone, non solo le donne, sono state sottoposte a tortura che è una piaga sociale tutt’ora presente in molte terre del mondo. Il privilegio della libertà implica un dovere di preservarla dal pericolo di cadere sotto il peso della conformazione e dell’abitudine, lottando ogni giorno per formare una rete di connessioni globale di pensiero comunitario di comprensione, solidarietà e empatia. È una libertà che deve essere solida e consapevole nella coscienza della collettività: deve essere sempre tenuta viva ricordando gli ostacoli superati per ottenerla.
La sala di tortura diventa una zona liminale, un purgatorio in cui la sofferenza viene reincarnata, si
attualizzata: viene messa in scena sia la figura della vittima che del carnefice lasciando allo spettatore la scelta intima e perversa di quali parti prendere.
Alice Santini (2001) consegue il diploma di maturità in Arti Figurative presso il Liceo Artistico
Piero della Francesca di Arezzo, nel 2020, dopodichè inizia subito a frequentare il corso di
Decorazione Arte e Ambiente presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Nel 2022 espone durante OpenTour all’interno dell’ Accademia e allo Spazio 400 per la
mostra collettiva “Narrazione Eccentrica”.
Nel 2023 partecipa alla mostra autogestita HardCity 2023.
Camilla Carroli (2000) è un’artista visiva attiva in Emilia Romagna.
Consegue il diploma di maturità in pittura-mosaico presso il Liceo Artistico Nervi-Severini di
Ravenna nel 2019, anno in cui inizia il percorso triennale nell’Accademia di Belle Arti a
Bologna dove è laureanda in Pittura nella cattedra di Simone Pellegrini.
Ha collaborato con l’associazione Fatti d’Arte nel 2020 in occasione della mostra “Sogno
Lucido”, nel 2021 con “ShAME” durante Sorelle Festival e nel 2022 per la mostra “Pelosa”.
Da ottobre 2022 ha svolto una residenza trimestrale presso lo spazio di Parsec a Bologna,
terminata con la bi personale “Untangle the Jungle” in occasione di Art City 2023.
My own dark side of the moon
Vi è mai capitato di non riuscire a staccare gli occhi dal cielo, catturati da quella forza magnetica, che cresce sempre più?
Oltre all’installazione fotografica saranno esposte anche le sculture di Giuliana Reggi. Scultrice.
La mostra sarà inaugurata il 6 marzo alle ore 18.30 presso Chiesa di Santa Maria della Misericordia, Via Emilia Interna, Castel Bolognese e per l’occasione danzerà la ballerina professionista Chiara Dal Borgo con la sua coreografia RINASCITA.
Veronica Piazza – fotografa
Da quando ho memoria, il mio obiettivo è stato quello di creare e trasmettere emozioni, attraverso le varie discipline apprese negli anni: danza classica e contemporanea, musica, fotografia, poesia, realizzare un bellissimo spazio, cucinare e molto altro. Il mio animo poetico mi permette di notare i dettagli che mi circondano, come una strana nuvola in cielo, il profumo dei Tigli a giugno, il modo in cui sono disposte le piastrelle in uno spazio ben studiato, la poesia all’interno di una canzone e la bellezza del movimento. Questo progetto è una ricerca e una riscoperta di me stessa, dopo essermi dimenticata per troppo tempo chi ero, chi posso e voglio essere. Ad ispirarmi è stata la Luna, dato che LA sento sempre con me e che NOI siamo sempre in movimento ed evoluzione.
Veronica Bassani – curatrice
Fin da bambina innamorata del teatro e dell’arte, mi piace sperimentare in diversi campi artistici. Dopo l’università, due master il primo nel 2018 un percorso per attori-autori nel quale approfondisce la scrittura teatrale e la messa in scena, il secondo nel 2019 come project manager della rigenerazione urbana, per approfondire la connessione tra cultura, paesaggio urbano e sociale. Uno dei miei obiettivi è riuscire a unire tutti i campi che ho studiato e rigenerare gli spazi attraverso la cultura. Penso tanto e progetto ciò che sogno. Da sempre sono affascinata dal mondo dell’onirico e della luna, proprio prima della chiusura dei teatri l’ultimo spettacolo che ho fatto è stato ‘’sospensione sublunare’’ dove il teatro stesso diventava la luna. Oggi lavoro tra Faenza, Bologna e Milano, sempre in movimento e in cerca di nuovi stimoli. Tengo corsi di teatro per bambini e ragazzi, curo mostre ed organizzo eventi culturali.
GIULIANA REGGI
SCULTURE
48018 Faenza – (Ravenna) – Italy – C.so Garibaldi 45
tel. 0546 29933 e-mail: gilureggi@racine.ra.it
Consegue il Diploma di Maestro d’Arte e di Magistero Artistico presso l’Istituto d’Arte “Gaetano Ballardini” di Faenza e il Diploma in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Bologna; vive e lavora a Faenza.
Dal 1987 al 2015 ha partecipato a diverse mostre personali e collettive in varie città italiane [Varese, Torino, Vignola (Mo), Venturina (Li)] e a Concorsi Nazionali ed Internazionali, tra cui:
– Teatro “Pedrini” di Brisighella, personale “L’Età del Sogno”
– Galleria Comunale “Molinella” di Faenza, personale
– Sala “Forum” di Faenza, personali e collettive
– Banca di Credito Cooperativo di Faenza, personale
– XXXVI Concorso Internazionale della Ceramica d’Arte di Gualdo Tadino (Pg)
2° premio ex-aequo
– XIV Biennale Internazionale Dantesca a Ravenna, scultura in Bronzo
– Mostra “La Forma tra Continuità e Innovazione” all’interno del 53° Concorso Internazionale della Ceramica d’Arte di Faenza.
– Libreria Moby Dick di Faenza, personale
– Personale alle Pescherie della Rocca di Lugo (Ra) – 2013
– Personale presso il Centro di Cultura DOMUS DANAE di Ardea (Rm) – 2015
– Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza – opera selezionata
59° Premio Faenza – Concorso Internazionale della Ceramica d’Arte – 2015
– Diocesi di Faenza – Chiesa B. V. del PARADISO: varie mostre a carattere religioso (ultima 2020)
CURRICULUM ARTISTICO
2020 Collettiva “Il Pane di Vita” – Chiesa della BeataVergine del Paradiso in Faenza
2018 Collettiva “LAUDATO SÌ” – Chiesa della BeataVergine del Paradiso in Faenza
2016 Collettiva “Misericordia nel Vangelo” – Chiesa della BeataVergine del Paradiso in Faenza
2015 Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza – opera selezionata
59° Premio Faenza – Concorso Internazionale della Ceramica d’Arte – 2015
2015 Personale di sculture presso il Centro di Cultura DOMUS DANAE di Ardea (Rm)
2014 Collettiva “ANGELI Messaggeri di Dio” – Chiesa della BeataVergine del Paradiso in Faenza
2014 Collettiva “Una porta sul Cielo… E al di là il Mondo” – Galleria Ex Pescheria di Cesena
2013 Personale di sculture alle Pescherie della Rocca di Lugo (Ra), con presentazione della dott.ssa Claudia Casali, direttrice del Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza
2012 Personale di sculture presso la Banca Credito Cooperativo di Faenza
2012 Collettiva “La vita oltre la morte” – Chiesa della BeataVergine del Paradiso in Faenza
2012 Collettiva di opere ispirate al culto della Vergine delle Grazie – Chiesa di S.Vitale in Faenza
2011 Collettiva “Presenze nell’antica strada” a Casola Valsenio
2011 Personale di scultura presso la sala “Forum“ di Faenza, con presentazione dell’architetto Tiziano Dalpozzo
2010 Concorso: Rakuriosi presso lo Studio d’Arte Gaeta di Faenza
2009 Collettiva “30 Artiste Faentine di oggi” presso la sala “Forum” di Faenza
2008 Personale di scultura “Uomini” presso la libreria “Moby Dick” di Faenza
2006 Partecipa a “Mosaico 150” (installazione composta da piastrelle in ceramica per i 150
anni di vita delle ceramiche lavenesi), presso Laveno Mombello (VA).
2004 Partecipa a Cavillo ART 2° concorso Nazionale d’Arte Ceramica a Povoletto (UD)
2004 II edizione della settimana “Openstudiofaenza2004” partecipazione alla collettiva:
“La Scuola delle Arti” esposizione degli Artisti Docenti C.P.F.P.di Faenza
2003 Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza:
mostra “La forma tra continuità e innovazione. Una selezione dai Paesi partecipanti al
53°Concorso Internazionale della Ceramica d’Arte, Faenza (RA)
2003 XIV Biennale Internazionale Dantesca – “Dante Europeo” a Ravenna, scultura in bronzo
2003 Concorso Premio Salino “Umorismo e Ceramica popolare” (Elephanstuccio)
2002 Concorso “TrasformArte” indetto da A.M.F. di Faenza
2002 Partecipa al corso “Grandi Sculture” tenuto da Guido Mariani
2001 Concorso “TrasformArte” indetto da A.M.F. di Faenza
2001 Collettiva “il nudo Femminile nell’arte” presso la sala “Forum” di Faenza
2001 Personale di scultura presso il “Salotto di L. A. Muratori” di Vignola (MO)
2000 Concorso “TrasformArte” indetto da A.M.F. di Faenza
2000 Personale di sculture presso la Banca Credito Cooperativo di Faenza
1999 Collettiva “il nudo femminile nell’arte” presso la sala “Forum” di Faenza
1998 Esposizione personale “Sculture in vetrina” presso ex Ferramenta Todeschini di Faenza
1998 Personale di scultura presso la sala “Forum” di Faenza
1998 Partecipa al I° Convegno Internazionale di Arte Ceramica Dalla tradizione all’innovazione
“Cotta Terra” indetto dalla Provincia di Perugia e dall’Unione Europea
1997 Partecipa al convegno “Sculture all’aperto” a Riccione
1997 Partecipa al laboratorio “Giocare con l’Arte” presso il Museo Internazionale della Ceramica
di Faenza
1997 Partecipa alla V Triennale mondiale della piccola scultura in ceramica di Zagabria
1997 Personale di scultura presso la galleria d’Arte “La Telaccia” di Torino
1997 Collettiva presso la sala “Van Gogh” – Europ’art Group di Lido degli Estensi (FE)
1997 Personale di scultura presso la sede dell’associazione Campus di Cazzago Brabbia (VA)
1997 Personale di scultura presso la Camera di commercio di Ravenna
1997 1° premio sezione scultura Concorso Nazionale Città di Casalpusterlengo (MI)
1996 Partecipa ad “Etruria Arte” a Venturina (LI)
1996 Partecipa al XIV premio Firenze del Centro Culturale Firenze-Europa
1996 2°premio ex-aequo XXXVI Concorso Int. della Ceramica d’Arte di GualdoTadino (PG)
1995 Personale di scultura presso la galleria Comunale “Molinella” di Faenza (RA)
1995 Collettiva presso il “Palazzo dei Capitani”di Bagno di Romagna (FC)
1995 Partecipa ai corsi di “Ceramica in lastre” a cura di Pompeo Pianezzola e “Ceramica e Scultura
Monumentale” a cura di Sabine Nadler, presso il C.E.A.M. a Mercatello sul Metauro (PU)
1995 Partecipa ad “Etruria Arte” a Venturina (LI)
1994 Personale di scultura presso “Palazzo Abbondanza” – sala delle colonne Bagnacavallo(RA)
1994 Personale di scultura presso il teatro “Pedrini” di Brisighella (RA), con presentazione del critico d’arte, scrittore e poeta Marcello Venturoli
1991 Partecipa al “Seminario di Lavoro sulla recitazione teatrale e cinematografica” a cura di
Dominic de Fazio (Actor Studio di New York)
1988-1990 Allestimento Stand C.P.F.P presso Fiera Abitare Oggi – Faenza
1989 Partecipa al Corso di teatro tenuto dalla compagnia del “Teatro Tascabile” di Bergamo
1987 Collettiva “Quadriportico” a Brisighella (RA)
1986 Collettiva “Quadriportico” a Brisighella (RA)
1982 Allestisce uno spettacolo di mimo alla Biblioteca Comunale di Faenza per la manifestazione
“Favole sotto l’albero”
1980 Partecipa alla manifestazione del teatro di figura “Arrivano dal mare” ai Magazzini del sale
di Cervia (RA) con uno spettacolo di burattini a mano vera
1980 Inizia a lavorare al C.P.F.P. (Centro Provinciale Formazione Professionale) di Faenza come
insegnante di ceramica e teatro
1978-1982 Responsabile della Compagnia di Teatro di Figura “Quelli dell’Ortica”, allestisce spettacoli
nella Regione, curando animazioni teatrali nelle scuole e partecipando a corsi di teatro
1978 Diploma in Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti (Bologna)
1974 Diploma di Magistero Artistico presso l’Istituto d’Arte Gaetano Ballardini” di Faenza
1974 Diploma di Abilitazione all’Insegnamento di Educazione Artistica
1974 Concorso Internazionale di disegno industriale a Valencia (Spagna)
1973 Stage estivo di progettazione industriale alla Richard Ginori di Sesto Fiorentino
1972 Diploma di Maestro d’Arte presso l’Istituto d’Arte “Gaetano Ballardini” di Faenza
Chiara Del Borgo
“Ho scelto l’acqua come elemento perché è un simbolo di trasformazione che è molto
vicino alla donna. L’acqua è capace di cambiare forma, scavalcare l’ostacolo, adattandosi e combattendo, dalla sorgente a fiume, per poi arrivare al mare. Nasciamo dall’acqua che rappresenta sensualità, fertilità, calma e forza. La nascita di un bambino, la nascita di
un’idea, la nascita della creatività. Tutte le donne sono madri. Essere madre è un modo di
pensare e prendersi cura di ciò che esiste.’’
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