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Bruna

Arianna Zama

Arianna Zama
La mostra
2021, grafite, bitume e olio su carta Rosaspina / stampa a ruggine su tela grezza, carboncino

BRUNA è lo sviluppo di un alter ego libero, fuori dal corpo, che non teme i propri impulsi, la propria fisicità, l’Altro. Una metamorfosi visiva, un processo evolutivo, che partendo da un travestimento quasi carnevalesco e performativo si astrae e trasforma in un simbolo. Tribale. Bucolico.
BRUNA è un mammifero non conforme che esplora, corteggia, si accoppia e fugge. Si ritrae, costruisce nascondigli. Non teme l’improduttività. Diventa una sorta di esorcismo per il coraggio, si auto impone la scoperta del suo sentire più selvaggio, percepisce la libertà. La riscoperta dei propri
spazi, non con il cervello, ma con i sensi. I polpastrelli, la lingua, gli artigli. Essere BRUNA diventa così un esercizio da ripetere ogni sera prima di andare a dormire per lottare il fare domestico, la subordinazione. Esortarsi alla scoperta dell’autodeterminazione.
Tutte dovremmo essere un po’ BRUNA.
Artist*
Lugo, 1998. Nata e cresciuta nei dintorni di Ravenna, dove si diploma in Arti Visive presso l’Accademia di Belle Arti. Attualmente sta completando il ciclo di studi accademici a Bologna. Negli ultimi anni ha collaborato con diverse realtà culturali del territorio come il Museo civico Luigi Varoli di Cotignola e le attività di Casa Baldassarri a Bagnacavallo.

“Un po’ nomade, più con la testa che con i piedi. Cerco, mi muovo e annuso. A tratti letargica. Scelgo di non scegliere ed esploro la fotografia, la pittura e l’installazione. Quasi sempre disegno. Sono erbivora.”