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Gruppo Aula 21

“C’era una volta l’Aula 21 del Ballardini.”

Per farla breve e non troppo poetica, siamo fieri di dire che siamo nati lì, e qui si svela l’arcano nome. Nel lontano 2016 eravamo un gruppo decimato di liceali alla ricerca delle nostre passioni. Se ci fossimo guardati bene, avremmo capito che non avevamo nulla in comune se non la macchina fotografica e qualche gusto musicale, ma abbiamo creduto in qualcosa e ci siamo divertiti a farlo. E quel ‘qualcosa’ lo siamo diventati: abbiamo messo insieme impegno e voglia di fare e abbiamo creato la nostra cara Associazione. Oggi siamo ancora quel gruppo malandato che ascolta canzoni senza speranza, ma anche tanto altro: siamo un Gruppo di amici, affatto decimati (siamo più di 50), e ogni giorno impariamo a esprimerci insieme, condividendo passioni, impegni e fotografie.” Questa la descrizione dei fantastici ragazzi che realizzeranno “ritrovarSÍ” all’interno del Festival Sorelle di Corpo.

ritrovarSÍ

È così frustrante dover ancora affrontare questa tematica, questo senso di approvazione personale e sociale verso quello che si è. È frustrante, perché siamo fermi, congelati in questo tempo con gli stessi errori, gli stessi sbagli e che non sembra farci imparare mai, un serpente che si morde la coda, forse, l’eterno ritorno. Siamo ancora qui a battere ferro sull’utilizzo della curva perfetta per vendere più intimo possibile, come se la bellezza di una donna si esaurisse a una linea, ad utilizzare la figura più bella per potere avere qualche ascolto in più ad una gara di canto che ormai non ha più nulla da dire.

Fare certe scelte di abbigliamento non è quasi mai una valutazione puramente soggettiva, è dettata da un incudine sociale che ogni giorno sfiora i capelli delle ragazze che si guardano alle specchio con una taglia della maglietta un numero più piccolo del loro, eppure è così tanto bella  che le fa sentire nuove, rinnovate, finalmente loro. Ma, non siamo soli al mondo ed è l’approvazione degli altri quello che ci spinge a togliere la maglietta e a prendere il solito vecchio e logoro felpone del babbo, così almeno il compagno di classe stronzo che siede dietro di me non potrà vedere i due piccoli rotoli di pancetta che ho sui fianchi. Ma non dovrebbe essere così, per questo siamo stanche, almeno io sono stanca, di essere donne, di esserlo come tutti si aspettano seguendo paradigmi impossibili. Non ho più voglia di fare me stessa, vorrei solo essere.

Chi sono quando in casa nessuno mi vede? Chi sarei se per un giorno non incontrassi nessuno sulla mia strada? Chi sarei se fossi libera?


Link Permanente
https://sorellefestival.it/resource/gruppo-aula-21/